C'era bisogno di un altro sito sui telefilm?
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Troppo Forte (Sledge Hammer!)

Il serial TV "Sledge Hammer", conosciuto in Italia con il titolo di "Troppo Forte" (che può provocare qualche inopportuno fraintendimento con l'omonimo film di Carlo Verdone) è uno dei pochi esempi di telefilm di genere "parodia demenziale", molto più gettonato sul grande schermo. Diciamo subito che non si tratta affatto di un capolavoro: personalmente lo ricordavo molto più divertente di quanto non si è rivelato ad una più recente visione. Ma questa è una valutazione soggettiva.
Formalmente si tratta di una rivisitazione satirica del genere poliziesco più "duro", ma in realtà tenta di ridicolizzare molti altri stereotipi della cultura popolare, non solo televisiva. Ad essere fonte di ilarità è la voluta esasperazione di un "machismo" che, seppure non tipico degli anni '80, proprio in quel periodo ha visto fiorire numerosi esempi, soprattutto cinematografici (basti pensare alle pellicole con protagonista Sylvester Stallone o Arnold Schwarzenegger).

SCHEDA
Titolo: Troppo Forte
Titolo originale: Sledge Hammer!
Genere: Comico
Anno: 1986-1988
Stagioni: 2
Ideatore: Alan Spencer
Produttore: Alan Spencer
Musiche: Lance Rubin
"Troppo Forte" narra le improbabili vicende del detective Sledge Hammer (David Rasche), un poliziotto "sui generis" convinto di poter risolvere qualsiasi problema (anche non inerente l'ordine pubblico) con l'uso della sua amata pistola Magnum personalizzata, con cui il protagonista parla, dorme, e fa addirittura la doccia! In ciascun episodio non si contano le volte che Hammer estrae la sua gigantesca arma (parlo sempre della pistola...), abbandonata solo raramente in favore di qualcosa di più devastante, come una granata o un lanciarazzi. Alla sua inquietante Magnum con il calcio bianco vanno i primi pensieri del mattino del protagonista, e gli ultimi pensieri prima di coricarsi nel letto con la sua fida compagna (ancora la pistola) che giace sul guanciale accanto al suo.
Hammer non disdegna neanche la violenza a mani nude, e non si tira certo indietro se c'è da tirare qualche pugno o qualche calcio per apparire più convincente. Ma la violenza non è affatto l'unico stereotipo che il protagonista del telefilm incarna. Sledge è infatti talmente retrogrado e maschilista da far impallidire persino i mostri sacri della letteratura "hard boiled" degli anni '40 e '50 (come il Mike Hammer con cui condivide il cognome). Le sue battute e le sue esternazioni sono una autentica sagra del "politicamente scorretto".

A completare il quadro della sua personalità, il detective Hammer non appare particolarmente dotato di intelligenza o di perspicacia e spesso risolve involontariamente le situazioni di pericolo in cui si trova proprio grazie alla sua goffaggine (ricordando, in questo, il detective Frank Drevin de "La pallottola spuntata").
Temuto tanto dai criminali, quanto da colleghi, cittadini ed amministratori, Sledge riesce però a conservare il proprio distintivo grazie alle fortunose brillanti conclusioni dei casi che gli vengono affidati dalla polizia di San Francisco di cui fa parte. Il suo diretto superiore Capitano Trunk (Harrison Page) lo considera una autentica minaccia e tenta invano, ripetutamente, di liberarsi di lui. I siparietti che si svolgono negli uffici del distretto rappresentano alcune delle scene più divertenti del telefilm, con Hammer che riesce spesso a portare devastazione anche in un luogo proverbialmente sicuro.
Sin dal primo episodio al burbero protagonista viene affiancata l'agente Dori Doreau (Anne-Marie Martin) nel vano tentativo di frenare le sue pulsioni distruttive e di coadiuvarlo verso una più tranquilla risoluzione dei casi affidatigli. Per quanto Dori riesca saltuariamente a penetrare la dura facciata del suo partner, instillandogli qualche barlume di sensibilità, appare sempre più evidente che in realtà è proprio la bella poliziotta a subire l'influenza del suo violento collega.

Il creatore della serie, Alan Spencer, è stato ispirato dalla figura del terribile ispettore Callahan interpretata sul grande schermo da Clint Eastwood, che aveva già influenzato un telefilm "serio" come "Hunter". L'idea di base è stata quella di portare all'esasperazione i tratti caratteristici del poliziotto "macho" che non si tira indietro quando c'è da sporcarsi le mani. Per rendere ancor più evidente l'esagerazione su cui si fonda la comicità della serie gli autori hanno fornito al protagonista un background tremendo quanto inverosimile: tra i suoi antenati ci sono infatti Ivan il Terribile e Genghis Khan, insieme a Mahatma Gandhi, che lui considera però la "pecora nera" della famiglia.
Nonostante tutta la violenza gratuita, il detective Hammer non ucciderà nessuno con la sua pistola per tutta la durata della serie, che è andata avnti per 41 episodi suddivisi in due stagioni, tra il 1986 ed il 1988. A dispetto di una critica piuttosto benevola, lo show non ha conosciuto in America un buon successo di pubblico, rischiando la cancellazione già dopo la prima stagione. Anche in Italia il telefilm è considerato un prodotto "di nicchia", andato in onda prima sulle reti Mediaset e poi su La 7. La Marvel Comics ha dedicato a Sledge Hammer una serie a fumetti conclusa dopo solo due uscite. Tra le poche cose memorabili del telefilm c'è la frase ricorrente del protagonista, che conclude anche la sigla d'apertura: "fidati di me, io so quello che faccio".

Paolo Tortora
© telefilmania.it



PERSONAGGI E INTERPRETI

Sledge Hammer: David Rasche
Dori Doreau: Anne-Marie Martin
Capitano Trunk: Harrison Page
Agente Majoy: Leslie Morris
Coroner Norman Blates: Kurt Paul
Agente Daley: Patti Tippo
Lisa Ellerblub: Diane Sainte-Marie
Uomo del ristorante: Carl Ciarfalio
Joey la lumaca: Mark Blankfield
Mrs. Flambo: Joanne Baron
Giudice: Dorothy Dells




ELENCO EPISODI

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DVD

Non esistono DVD in lingua italiana della serie. E' possibile trovare entrambe le stagioni su DVD in lingua inglese.



SIGLA






LINKS

Pagina su IMDB: http://www.imdb.com/title/tt0090525/
Sito ufficiale: http://www.sledgehammeronline.com/
Sito ufficiale di David Rasche: http://davidwrasche.com/
Sito ufficiale di Harrison Page: http://www.harrisonpage.com/



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