C'era bisogno di un altro sito sui telefilm?
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Buffy: da film flop a serie cult

Sicuramente molti di voi avranno avuto modo di vedere almeno una puntata di "Buffy - L'Ammazzavampiri", o perlomeno ne avranno sentito parlare (ci ripromettiamo, comunque, di pubblicare a breve una scheda dedicata a questa serie tv).
Ma Non tutti sanno che il telefilm è ispirato all' omonimo film del 1992. La produzione cinematografica, si rivelò un flop, nonostante l'attesa che si era creata attorno ad essa. Alcuni anni dopo, fu proposto allo scrittore ed ideatore di Buffy, Joss Whedon, di ri-adattare il personaggio ad una serie televisiva, ed inaspettatamente, "Buffy, The Vampire Slayer" - La Serie, si rivelò un successo.

SCHEDA
Titolo Film: Buffy l'ammazzavampiri
Titolo originale: Buffy the Vampire Slayer
Anno: 1992
Protagonista: Kristy Swanson
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Titolo serie: Buffy l'ammazzavampiri
Titolo originale: Buffy the Vampire Slayer
Anno: 1997-2003
Protagonista: Sarah Michelle Gellar
Ma cosa ha trasformato un B-Movie in un telefilm tanto acclamato? Sicuramente il primo punto di forza della serie, rispetto al film, è il rapporto di amicizia che lega Buffy a due dei suoi compagni di liceo, Xander e Willow. Il più classico dei triangoli amorosi si viene a creare fin dalle primissime puntate della serie, quando l'impacciato Xander si innamora della nuova arrivata Buffy, senza sapere che Willow lo ama segretamente da sempre. Nonostante la semplicità o, se vogliamo, la banalità di questo manage-a-trois, i telespettatori, per lo più della fascia d'età che và tra i 14 ed i 25 anni, non possono che immedesimarsi nelle vicende amorose dei protagonisti.
Vicende amorose che trovano nuova linfa con l'arrivo del tenebroso Angel, il vampiro con un'anima, che sembra uscito direttamente da uno dei racconti di Anne Rice. E' la tormentata storia d'amore tra lui e Buffy a tenere "incollati allo schermo" nelle prime due stagioni. Questo personaggio da solo vale almeno 10 punti di share di solo pubblico femminile, e tanta è la popolarità che l'attore trae dalla serie, che dal 1999 "Angel" diventa uno spin-off di Buffy. Senza dubbio, nulla a che vedere con il rapporto che lega la Buffy del grande schermo a Luke Perry, in cui lui è la sua spalla e nulla di più. Nonostante questi presupposti alla "Beautiful", la serie risulterà tutt'altro che "sdolcinata".

Se il film voleva essere di "rottura" con gli stereotipi di allora, ponendo al centro della scena un'eroina emancipata capace di lottare come e più di un uomo contro "le forze del male", la trasformazione di Buffy da cheerleader bella, popolare e civettuola di Los Angeles, ad "Ammazzavampiri", appare in realtà "troncata", lasciando un personaggio immaturo, che non riesce a farsi amare dal pubblico, neanche da quello femminile di cui vorrebbe rendersi portavoce.
La serie televisiva non tralascia minimamente questo aspetto e porta, anzi, lo sviluppo della protagonista ad un nuovo livello, probabilmente grazie alla possibilità di non dover racchiudere un personaggio tanto complesso nello spazio di 86 minuti. Parte del merito deve essere attribuita alle doti interpretative di Sarah Michelle Gellar, rispetto a quelle di Kristy Swanson (la Buffy cinematografica). La Gellar è probabilmente più portata per questo genere di soggetti: non possiamo, a tal proposito, non citare "The Grudge".

La serie televisiva si fa amare anche grazie ad un personaggio che assume un ruolo fondamentale nelle prime stagioni, quello di Cordelia. Cinica, egoista, popolare, Cordelia è esattamente il contrario di Buffy, quello che Buffy era prima di diventare una cacciatrice. Cambia anche il rapporto tra Buffy ed il suo osservatore. Se nel film ha un ruolo marginario, nella serie questi diventa un punto cardine, assolvendo anche il ruolo di figura paterna per la giovane cacciatrice.
Interessante anche la spiegazione che la serie dà, più o meno esplicitamente, alla generale indifferenza nei confronti della presenza fisica di figure demoniache: è la consapevolezza che crea un nuovo patto sociale, alla ricerca continua del quieto vivere. Spunti, questi, che fanno riflettere, creando nuovi punti di osservazione anche partendo da qualcosa di "poco serio" come un telefilm. Non c'è da stupirsi se centinaia sono state le tesi universitarie americane dedicate alla serie televisiva di Buffy.
Anche questo aspetto era stato tralasciato nella versione cinematografica: nonostante le aspettative al riguardo, a chiunque abbia visto il film è rimasto ben poco su cui riflettere.
La serie, in sostanza, ha rappresentato un ottimo compromesso sia per quel tipo di pubblico che allo schermo non chiede altro che del sano divertimento, che per chi chiede qualcosa di più.
Consigliata sia per i fans di Twilight, che per chi è rimasto incantato da "Intervista col vampiro". Sfido chiunque a dire lo stesso del film.

Elisa Ceccarelli
© telefilmania.it




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